L’autorevole giornale Americano “The New York Times” il 22 settembre 2014, a firma di Mark Russell, ha pubblicato un interessante articolo dal titolo “Pareti di fotografie uniscono la Piccola Italia”. La storia raccontata si snoda sulla professione di Dom Quartuccio. I suoi genitori provenivano da Marineo, ed infatti attraverso gli anni Dom aveva mantenuto un legame di affetto verso il nostro paese. Molti ricorderanno la mostra fotografica al Castello Beccadelli di alcuni anni fa. Dom Quartuccio aveva inoltre fornito diverse fotografie scattate durante la festa di San Ciro nella Little Italy di New York negli anni 1940-1950 per il libro “Il Cammino di San Ciro, dalle Piramidi dell’Egitto ai grattacieli degli Stati Uniti” (Nuccio Benanti e Ciro Guastella 2009).
Nella sua attività di fotografo, che è durata oltre 50 anni, aveva lavorato con alcune compagnie di pubblicità per alcuni noti prodotti quali American Express, Colgate, Easter & Lauder, Hertz, Maxell, Nestle e Sony, ma soprattutto per la famosissima Reader's Digest, rivista mensile statunitense fondata nel 1922 e e diffusa in tutto il mondo che tratta argomenti di attualità e cultura generale. Ancora giovane, a soli 15 anni, si classificò secondo ricevendo quattro onorificenze nell’ambito di un importante concorso fotografico. Inoltre, il sindaco Fiorello La Guardia gli ha reso onore conferendogli una medaglia di argento e un certificato al merito. Le sue fotografie sono state esposte in occasione di alcune mostre al Museo della Città di New York, al Carnegie Istituto di Pittsburg e nei Grandi Magazzini Macy’s. Dom. Con la sua fotografia, ha accompagnato l’evoluzione della città di New York dai carri trainati dai cavalli alle automobili, raccontando la vita della gente della sua generazione, segnata da una Guerra mondiale, dando dimostrazione di una grande professionalità. Vinse anche una borsa di studio per l’Istituto Pratt, lavorò con alcuni famosi studi fotografici e nel 1961 aprì il proprio studio, Penthouse Advertising, riuscendo ad ottenere una clientela molto prestigiosa. Durante la festa di San Gennaro a Mulberry Street, Monsignor Sakano, nelle pareti della Parrocchia del Vecchio San Patrizio, ha esposto fotografie relative al vecchio quartiere. Nel 2014 l’immagine del quartiere visto da Dom Quartuccio, fra l’altro cresciuto nella vicina Elizabeth Street, è sembrata una scelta ideale. La fotografia di Dom spazia dall’immagine del barbone del Bowery, alla classica Madison Ave e fino all’età del digitale, ma il fatto che egli fino alla veneranda età di oltre 90 anni abbia continuato a scattare foto sembra una caso unico.
Così, con i tempi che cambiano, visto che i quartieri del Lower East Side di New York diventano vetro ed acciaio, si ricorre ora attraverso le foto al ricordo dei mattoni, del cemento e dell’anima che ci misero molte famiglie di emigranti. Da una collezione di fotografie scattate da Dom dal 1930 e fino agli anni ’50, si sono state scelte quelle di alcune località e, dopo avere ottenuto il permesso dei proprietari, che cortesemente hanno aperto le proprie porte, a ripreso a fotografare. Dom nel 1943 aveva fotografato una giovane donna dinnanzi ad un cartellone di Guerra in un palazzo di Elizabeth Street. Quel palazzo è ora il “Musket Room” un ristorante della Nuova Zelanda. Dom è riuscito così a ricreare la stessa foto con la stessa donna già settantenne. Malgrado l’inevitabile mutamento anche economico nel quartiere, questo lavoro ci richiama con urgenza alla memoria. Altre località sono state fotografate avendo come base le vecchie foto di un tempo. L’intero progetto di Dom Quartuccio venne chiamato “Allora ed ora”: le fotografie illustrano il mondo che si evolve, con tutte le sue contraddizioni. Le sue immagini, mentre tutto cambia, ci obbligano a ricordare il passato, catturando allo stesso tempo lo spirito della nostra immaginazione.
Ciro Guastella
Società religiosa di San Ciro in Manhattan (1950 ca.) |
Processione di San Ciro in Manhattan (1950 ca.) |