Nel periodo che va dall’ultimo quarto del XIX secolo al primo ventennio del XX, circa cinquantamila uomini donne e bambini lasciarono il nostro territorio, attraversarono il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico per cercare nelle due Americhe, soprattutto negli Stati Uniti, condizioni di vita più dignitose, inserendosi nel vasto mondo della prima globalizzazione. Non mancarono coloro che sbarcarono in Tunisia, dove si formò una significativa colonia di Italiani. L’esodo, che ha privato la nostra zona di importanti risorse umane, è continuato per oltre un secolo ed è ripreso dopo la seconda guerra mondiale soprattutto verso le regioni settentrionali (Piemonte, Liguria, Lombardia) ed i Paesi europei, soprattutto Svizzera, Francia, Belgio e Repubblica Federale Tedesca. Recentemente la nostra Isola è diventata luogo di immigrazione dai paesi dell’Est europeo, dall’Africa e dall’Asia, ma è rimasta terra di "spartenze" per migliaia di giovani, spesso molto qualificati.
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