4 Luglio 1909. Nasce a Bolognetta Tommaso Bordonaro

Tommaso Bordonaro e Anna Composti
Tommaso Bordonaro nacque a Bolognetta in provincia di Palermo il 4 Luglio del 1909. Una data importante per uno che avrebbe vissuto sessanta anni negli Stati Uniti d’America: ogni anno avrebbe festeggiato insieme la sua nascita e l’indipendenza del paese in cui era andato a vivere. Quando arrivò il 4 Luglio a Napoli con una nave proveniente dagli Stati Uniti scambiò i giochi pirotcnici organizzati dagli americani che stavano a Napoli con una festa per il suo compleanno. I Genitori erano Rosa Di Peri e Giuseppe Bordonaro. Quest’ultimo era stato diverse volte negli Stati Uniti, dove aveva lavorato nella costruzione di strade ferrate. Quando fu licenziato, la ditta tedesca per la quale aveva lavorato gli regalò un orologio di cui molto orgoglioso. Quando sposò Rosa ed era tornato ancora in America, scrisse per convincerla a raggiugerlo. Ma lei non ne voleva sapere e rispose che sarebbe andata negli Usa quando si sarebbe costruito un ponte di rose, cioè mai. Così Giuseppe fu costretto a tornare in Sicilia e a ritornare contadino. Dovette rispondere alla cartolina precetto che lo richiamò alle armi e dovette affrontare l’epideia di spagnola che lo colpì dopo la guerra, portandolo quasi alla morte. Nel frattempo il piccolo Tommaso era cresciuto vedendo molto poco il padre ma lavorando con lo zio Pietro a pascolare pecore e capre. Aveva anche un gruzzoletto, che fu sacrificato per consentire al padre di andare a Corleone a comprarsi un asinello da lavoro. Nel 1915 Tommaso cominciò a frequentare la scuola elementare ma, i suoi studi si interruppero precocemente quando il maestro fu richiamato alle armi e la scuola chiuse. Fu così che Tommaso non andò più a scuola e imparò a leggere e a scrivere durante le lezioni serali tenute dalla maestra Giuffrida a casa sua, a pagamento.  Negli anni della guerra e del dopoguerra Tommaso andava in campagna a raccogliere erba per il sostentamento della famiglia, che nel frattempo aveva raggiunto un alto numero di figli. Nel complesso Tommaso ebbe sei fratelli, tutti maschi, messi al mondo da Giuseppe e Rosa nel tentativo vano di avere una figlia femmina. Verso i 18 anni, Tommaso si innamora di una ragazza chiamata Rosa ma Teresa all’anagrafe: è poverissima e vive con la madre nel vicino paese di Marineo. La scelta non è condivisa dal padre di Tommaso che, prospetta al figlio matrimoni di interesse con ragazze che dispongono di una dote più o meno considerevole. Tommaso, però non ne vuol sapere nulla e sceglie secondo i suoi sentimenti. Durante il servizio militare il padre arriva a sciogliere il fidanzamento ad insaputa del figlio, quando si accerta delle condizioni miserevoli in cui versa la mamma della fidanzata Rosa. Si tratta di un duro colpo per Tommaso, che organizzerà la fuga per evitare le spese e i rimproveri del padre. Anche la nuova coppia metterà al mondo due figli, ma alla terza gravidanza Rosa organizza un aborto che ha come conseguenza la sua morte, a ventisette anni di età. Tommaso è colpito duramente dalla tragedia e cerca una persona che possa occuparsi dell’educazione dei figli. Sceglie così di sposare Anna, che in seguito ad un rapimento ha rifiutato il “matrimonio riparatore“ denunciando e facendo condannare il rapitore. Tommaso lavora come affittuario presso il feudo Stallone, dove prende in affitto alcuni poderi dal conte San Marco, Principe di Mirto, titolare di un grande baglio nella vicina Villafrati. Allo scoppiò della Seconda guerra mondiale Tommaso vedrà partire due fratelli per il fronte, ma non partirà perchè è il maggiore sostegno alla famiglia. Alla fine dello scontro militare, la Sicilia è percorsa da grandi movimenti di braccianti e piccoli contadini che chiedono la terra per potere lavorare. Anche nel latifondo dove Tommaso coltiva i poderi si sviluppano mobilitazioni tendenti a far applicare i decreti che consentono di concedere alle cooperative le terre incolte o mal coltivate. Tommaso comprende che la situazione sta per mutare e che sarà difficile per lui dare ai figli un avvenire diverso dal suo. Così decide di lasciare la Sicilia e andare a cercare oltre oceano migliori condizioni di vita. Ha già dei fratelli in Argentina e negli Stati Uniti: sceglie di andare in America del nord perchè la moglie Anna è nata a New York ed ha diritto ad entrare di nuovo nel territorio americano. La famiglia parte nel marzo 1947 e si stabilisce nel New Jersey presso una famiglia di parenti. Sarà difficile trovare lavoro perchè la neve blocca tutto, ma sarà difficile anche trovare casa perchè nessuno vuole affittare appartamenti ad una famiglia numerosa. Così il primo inverno trascorrerà per la famiglia in uno scantinato senza riscaldamenti, dove i bambini si ammaleranno. Tommaso trova lavoro presso un cimitero giudaico, ma contemporaneamente presso una fabbrica di pasta e presso una stazione ferroviaria. „Lavorando da cavallo“ , come scrive lui stesso, riuscirà a nutrire i suoi e a comprare un edificio che trasforma nella sua casa, a Garfield, dove vivono molti emigrati originari del paese natale. Durante il viaggio in nave, nel momento in cui il mare agitato ha causato forti timori nei passeggeri, Tommaso ha fatto una promessa a San Giuseppe, impegnandosi, nel caso il viaggio andasse a buon fine, a raccogliere ogni anno presso i compaesani offerte in denaro da inviare agli orfanotrofi italiani. Così Tommaso fa annualmente il giro per raccogliere queste somme e mantiene così i contatti con i conterranei che abitano nel New Jersey e a New York. In quest’ultima città rimanevano gli epigoni dei soci della società di Sant’Antonio da Padova che a Manhattan aveva racolto dal 1902 gli emigrati bolognettesi offrendo loro un punto di riferimento e un social club dove trascorrere il tempo libero. Negli anni ‚60 questa comunità si era dissolta e i soci trasferiti in zone lontane. Occorreva quindi trovare una nuova sistemazione per la statua del Santo patrono ormai custodita nella cantina di un palazzo di Manhattan. Gli ultimi soci si rivolgono allora a Tommaso Bordonaro, ritenuto persona attiva e fortemente religiosa. Così nel 1964 un gruppo di siculo-americani guidati da Tommaso si occupa del trasloco in automobile della statua del santo che arriva a Garfield, città di grande tradizione industriale nel settore tessile. Qui il club viene rifondato con atto notarile e ospitato in un edificio appositamente realizzato nel centro della città con un piano per il tempo libero ed uno per il culto religioso. Tommaso non può però occuparsene in prima persona, dati i suoi impegni di lavoro e il suo carico familiare. S.L.

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