Storia di Carmela Galante, detta Millie

Carmela Galante nacque nel 1910 a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani,  da Gaspare e da Giuseppa Greco. La madre morì poche settimane dopo il parto, mentre il padre, in seguito alla fine della sua piccola flotta navale, si tolse la vita lasciando quattro figli. Nel 1920 la sorella Rosalia sposò un giovane, Francesco Milazzo, già emigrato negli Stati Uniti, dove i due decisero di tornare, portando con loro Carmela, che aveva allora 11 anni. Quando arrivarono all’isola di Ellis Island, lei dovette rimanere da sola due settimane nei dormitori freddi e bui, con persone sconosciute e senza un minimo di conoscenza della lingua inglese: il cognato doveva dimostrare di avere risorse economiche per mantenerla. I tre si stabilirono a New York dove a quindici anni, Carmela, detta Millie, si impiegò in un’azienda tessile, dove lavorava anche quindici ore al giorno cucendo capi di vestiario. Diventò attivista del sindacato delle donne impegnate nel settore  tessile e dell'abbigliamento. Negli anni Venti Millie sposa Vincenzo Costa, anche lui originario di Castellamare e accudisce la famiglia della sorella, morta nel 1930. Negli anni ‘40 un grande successo professionale: ottenne un posto di lavoro nell’esclusivo atelier di Nettie Rosenstein, sarta d’alta moda che produceva pezzi unici per clienti importanti, come Mamie Eisenhower, moglie del Presidente degli Stati Uniti. Colpita da un tumore, Millie subisce diversi interventi chirurgici ed è sottoposta a cure radioterapiche che la stancano e la indeboliscono. Ha seri problemi agli occhi e soffre di dolori, vertigini e nausea. Nel gennaio 1964 scrive quaranta poesie in siciliano, in cui si riportano alla memoria i luoghi dell’infanzia rivisitati nel 1958: il castello del suo paese natale e le località di Marinella e Fraginisi, oltre che Mondello e Monte Pellegrino a Palermo. Millie racconta la vicenda del suo primo impatto con l’America, i suoi rapporti con i familiari ed il marito, rende esplicito il suo ritorno alla fede cattolica, dialoga a distanza con la madre che non ha mai conosciuto. Trasferitasi col marito da Brooklyn a Scottsdale, Carmela Galante Costa morì nel 1968. Le poesie, conservate dalla nipote Hildegard Nimke Pleva, furono pubblicate nel 2011 dall'ANFE nel libretto “Cu tia avissi avutu furtezza e casteddu” con scritti della stessa nipote, di Fulvia Masi, Nicola Grato e la curatela di Santo Lombino.

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