Il “sogno americano” a Villafrati


Il “sogno americano” a Villafrati nacque alla fine degli  anni '80 dell’Ottocento. I primi a partire furono contadini e braccianti che avevano lavorato per più di tre anni nei cantieri per la costruzione della ferrovia Palermo-Corleone, chiuso nel 1886. Assieme a loro emigrarono artigiani come il calderaio Luciano Pollaccia, che avendo subito l’amputazione di un braccio per un infortunio sul lavoro ritornò in paese e s'improvvisò scrivano. Nel 1893 divenne il segretario del Fascio dei lavoratori e negli anni successivi attivista anarchico anche nei paesi vicini. Segno di nuova coscienza di classe, il Fascio dei lavoratori di Villafrati si costituì a causa dell'esplosione demografica e della crisi agraria, aggravate dalle difficoltà dell'artigianato e dalla chiusura dei lavori di costruzione della linea ferrata. Diversi contadini e artigiani che partirono dopo lo scioglimento dei Fasci (Degliuomini, Oddo, Giannobile) restarono nel Nuovo Mondo. Altri tornarono in paese e  comprarono qualche ettaro di terra. Tra questi il muratore Eugenio Anzalone, che nel luglio 1943 fece per primo da interprete ai militari americani occupanti. Nel 1917 era divenuto sindaco di Villafrati un altro “americano”: Gaspare Tedeschi, ex socio influente del Fascio di Villafrati, oltre che fondatore e presidente onorario di quello di Baucina. Nel 1898 don Gasperino era, però, già mafioso. Emigrato pochi anni dopo negli USA, si legò a Vito Cascio Ferro e alla Mano Nera e implicato nelle indagini per l’omicidio di Joe Petrosino. Approdato con la famiglia in America attorno al 1890, Ignazio Mercante (1861-1941) fu bracciante e poi mezzadro in una colonia agricola di Thibodaux (Louisiana), dove nacquero sei dei suoi dieci figli. Il quinto, Salvatore detto Turiddu, dichiarato tardivamente a Villafrati come nato nel 1901 a «Pipitò Aux (America)», nel secondo dopoguerra guidò i contadini nella lotta per la riforma agraria e aderì al Partito comunista; eletto sindaco, si meritò l’appellativo di “patri di li puvureddi”, padre dei poveri. Il capo del Fascio di Baucina Salvatore Pampinella, emigrato all'inizio del '900 a New York, progettò con un avvocato americano la colonia agricola New Palermo in Alabama. Si trattava di una truffa a danno dei contadini che inseguivano il miraggio della terra. Uno di loro lo uccise il 24 ottobre 1904. G.O.

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