Luglio 1943. Siculo-americani a Mezzojuso

L’Operazione Husky, iniziata prima dell’alba del 10 luglio 1943 con lo sbarco degli anglo-americani sulle coste della Sicilia meridionale e conclusa il 17 agosto, fu in un certo senso “combattuta” anche negli USA, ma con le armi della propaganda. Vennero diffuse infatti notizie ottimistiche sull’andamento della liberazione della Sicilia, ma ci si preoccupò anche di far breccia sui numerosi immigrati siciliani affinché la campagna fosse valutata positivamente. Il tutto attraverso proiezioni cinematografiche frutto di filmati velocemente arrivati dalla Sicilia e altrettanto velocemente montati negli States. Il 3 agosto Mezzojuso è in subbuglio. Gli americani sono arrivati qualche giorno prima, prendendo possesso del palazzo comunale. Ma ora sono tornati armati, oltre che di macchina fotografica, di una cinepresa, per girare una sequenza che mostri l’ottima accoglienza riservata agli americani da parte dei mezzojusari. Con loro c’è il caporale della 45ͣ divisione di fanteria Nicola Di Marco, nato a New Work e arruolato con l’esercito americano, ma i cui genitori in quel periodo si trovano a Mezzojuso. L’operatore gira alcune sequenze che mostrano l’arrivo in paese, l’accoglienza festosa dei mezzojusari nella piazza Romano e finalmente l’abbraccio del caporale al padre Nicola, alla madre Concetta e alla sorella Giuseppina, davanti alla casa di via Di Marco. In serata si suggella l’amicizia siculo-americana con una festa da ballo a cui partecipano amici dei Di Marco e i militari americani.
In realtà tutte le sequenze sono state preparate precedentemente. Infatti a ben guardare, nella foto dell’abbraccio si notano chiaramente i segni del rossetto sulle labbra della sorella Giuseppina e l’abbigliamento elegante del padre Nicola. Ma più di tutto vale la testimonianza di un anziano signore, Nicola Lala, che alcuni anni fa ricordando l’episodio e guardando le foto esclamò con le lacrime agli occhi: “Ero tra i ragazzini presenti, seguimmo tutto il corteo fino alla casa dei Di Marco, lì ci fu un po’ di confusione e poi un americano gridò in italiano: ‘Potete uscire’. Si aprì la porta e ci fu l’abbraccio”. Dell’episodio sono rimaste alcune foto e la ripresa cinematografica. Il materiale è stato pubblicato dal giornalista e scrittore Ezio Costanzo nel volume La guerra in Sicilia 1943 e nel film-documentario Sicilia 1943. G.D.M.

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